Faqs impianti a gasFaqs gas, di seguito ecco a disposizione una serie di domande comuni e risposte su alcuni requisiti riguardanti gli impianti gas domestici.

 

In via generale SI, l'unica deroga è questa descritta:

La ventilazione della cucina con un minimo di sezione netta pari a 100 cm2 con piano cottura valvolato, si può omettere se vengono rispettate le seguenti condizioni:

1) Il piano di cottura sia valvolato senza superare la portata termica complessiva nel locale di 15 kW.

2) Il locale cucina abbia un volume almeno di 20 mc; nel calcolo è considerato eventualmente il locale comunicante purchè non abbia interposizione di porte, non vi sia installato alcun apparecchio gas di tipo A e/o B e il locale non sia classificato con pericolo d'incendio.

3) Nessun apparecchio di tipo A e/o B.

4) Il locale deve avere una porta o finestra apribile su pareti perimetrali rivolte verso l'esterno.

5) Lo scarico del piano cottura deve essere convogliato all'esterno tramite cappa a tiraggio naturale, elettrica o elettroventilatore. Notare che se c'è solo il foro con la griglia NON va bene.

Vuol dire che l'apertura dev'essere al netto della griglia

e quindi tenendo conto dello spazio che occupano la rete di protezione, le alette i bordi ecc...

Le griglie a norma in genere hanno stampato sopra il valore in cm2 netto.

La superfice netta, per cui la sezione di apertura

di base si calcola moltiplicando la somma dei kW del piano cottura ed eventuali altri apparecchi a gas installati nello stesso locale, per 6 cm2 ma a seconda di determinate condizioni occorre aumentare il coefficiente secondo il metodo di calcolo dell'Appendice A della UNI 7129-2/2015.

Se l'apparecchio in questione è di tipo B ossia a camera di combustione aperta, bisogna sommare i kW di potenza d'entrambi per 6 cm2 ma in questo caso se nel locale è installato un elettroventilatore occorre aumentare decisamente l'apertura in relazione della sua portata in mc/h

(nel sito c'è un articolo apposito con tabella).

Molti credono che siano regole normative di legge nuove,

in realtà esistono dal 1972,

rivisitate nel 1992, poi nel 2001, nel 2008 nonchè ultima versione nel 2015.

La norma principale di riferimento è la UNI CIG 7129/2015.

In prossimità del pavimento

in relazione al tipo di evaquazione dei prodotti della combustione e presenza di altri apparecchi; se installato solo il piano cottura e l'areazione è assicurata da un apertura permanente (griglia), sia presente un apparecchio di tipo A e anche nel caso di utilizzo gas combustibile con densita relativa >0,8, il filo inferiore del foro di ventilazione non deve essere maggiore di 30 cm dal pavimento.

L'apertura di ventilazione si può praticare a qualsiasi quota in prossimità del pavimento se invece lo scarico fumi è convogliato direttamente all'esterno tramite cappa a tiraggio naturale, elettrica o elettroventilatore e/o sia installato un apparecchio di tipo B.

Esiste una procedura precisa di calcolo per il foro ventilazione.

Si sempre e deve scaricare all'esterno

o in canna fumaria apposita, in alternativa si può installare un elettroventilatore o una griglia areazione praticando un foro ad un altezza non inferiore a 1,80 cm dal pavimento rivolto verso l'esterno del locale.

Assolutamente vietato!!

da sempre, in questo caso lo scarico di tipo B non può scaricare nello stesso condotto della canna fumaria dedicata alla cappa.

Si molte a secondo dei casi

e nella norma UNI 7129/2015 sono riportate delle tabelle specifiche.

ps. Rispetto alle tabelle della precedente versione riportate nella sezione norme obsolete del sito ci sono state alcune modifiche.

Di per se no, in quanto la combustione avviene in camera stagna rispetto l'ambiente.

Però si deve installare in un locale areato e areabile.

Per intenderci non và installato ad esempio in uno sgabuzzino chiuso.

Sempre, la dichiarazione di conformità va rilasciata

anche per il solo collegamento di una cucina a gas, naturalmente occorre eseguire tutti gli interventi del caso poichè nella dichiarazione stessa si deve dichiarare la compatibilità con l'impianto esistente.

 

 

Da dire che purtroppo a Torino al 2015, ma credo ovunque in Italia, la realtà degli impianti esistenti NON a norma è ancora drammaticamente ALTA, molto spesso si opera in condizioni non ottimali, da una parte vi è l'utente medio che non intende adeguare l'impianto per evitare interventi di manutenzione straordinaria e spesso per questioni economiche, e dall'altra l'impossibilità di certificare tali impianti ma qui entra in gioco la concorrenza altamente sleale e i legislatori che pur conoscendo il problema hanno partorito la delibera 40/14 aggiornando la 40/04 e rimandando nuovamente a data da destinarsi, i controlli sugli impianti a gas civili domestici salvo alcuni casi riguardo le nuove attivazioni o riattivazioni dei contatori gas.

 

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